Gianluca Paron, icona del volley Fvg, annuncia il ritiro - Il Piccolo

2022-08-26 19:57:05 By : Mr. Ivan Tao

Il 44enne ha giocato a Trieste, Monfalcone e Udine. «L’emozione più grande? I 2500 del PalaTrieste per la A2 mancata»

TRIESTE Determinazione, spirito di sacrificio e tanta, tanta passione per quel gioco che l’ha catturato fin da ragazzino: la pallavolo.

Questo l’identikit di Gianluca Paron, 44enne architetto, che dopo infinite stagioni agonistiche da protagonista in campo, ha preso la sofferta ma coraggiosa decisione di appendere le scarpe (o le ginocchiere) da pallavolo al chiodo o, come dice lui, di dichiarare la “cessazione di attività”.

Una carriera particolarmente lunga, che lo ha visto calcare in qualità di palleggiatore i più blasonati parquet del Triveneto tra le serie C e B, vestendo le maglie di Trieste, Monfalcone e Udine. Tutte avventure che hanno lasciato un segno, di crescita sportiva ma anche di maturazione umana. Nel palmares sette promozioni, tre Coppe Regione, una Coppa Adriatica, una Coppa Triveneto, oltre che diversi riconoscimenti personali.

Paron, l’abbiamo sempre vista giocare a pallavolo. Ma com’è iniziata?

«A 12 anni con la Pallavolo Trieste. Il mio primo allenatore è stato Paolo Lipizer, che ci ha guidati dall’U14 in poi. L’esperienza è proseguita con Paolo Cavazzoni, con un unico anno di U18, e sempre le finali regionali, poi il salto in prima squadra in C1 di Marcello Levatino, e la storica squadra marchiata Ferro Alluminio, che è poi sfociata nella promozione in B2 sotto la conduzione di Massimo Stera. Da Monfalcone poi le esperienze nel Volley Ball Udine in B1, alternate con tanti anni nella Pallavolo Trieste e Nuova Pallavolo Trieste e infine Triestina Volley (stessa società, ma nomi mutati nel tempo, ndr). Unica nota diversa è stata l’esperienza dell’Adriavolley Trieste in B1, dove ho assaporato il gusto del professionismo in un ambiente di giovani speranze (tra i vari anche Simone Buti, capitano della Nazionale) condotte dal prof. Luigi Schiavon. A livello sportivo indubbiamente l’esperienza indimenticabile, dove, senza alcun favore del pronostico, arrivammo sino a gara-3 della finale per la promozione in A2, nell’infausta partita a Pineto degli Abruzzi. Da entità praticamente sconosciuta, sorta sulle ceneri del team che aveva precedentemente disputato la SuperLega di A1, siamo riusciti a conquistare il pubblico del PalaTrieste, portando nelle finali quasi 2. 500 persone».

E venendo al recentissimo passato?

«A 38 anni, richiamato da un caro compagno di squadra Marcelo Bruno, ho accettato la sfida di Udine, col Vbu. Poi Levatino, allora dt del Coselli, mi ha convinto a giocare nella nuova squadra di serie C dei giovani, in compagnia di Zoran Jeroncic e Antonello Taliento sono poi proseguiti fino all’ultima stagione in cui il gruppo era guidato da Giuseppe Cutuli e marchiato Pall. Altura. Oltre 30 anni di pallavolo non sono facili da dimenticare, impossibile scordare i compagni di gioco, i sacrifici fatti, le gioie per le vittorie e le grandi delusioni per le sconfitte, i volti di tutti, l’odore della palestra e dei palloni, i rapporti umani tessuti, le infinite trasferte in tutto il Nord, le allegre serate dei post-partita e l’infinita pazienza di quella che ora è mia moglie. Nel mio fantastico percorso ho vissuto notevoli cambiamenti. Col predominio, negli ultimi anni, dello strapotere fisico sulla tecnica. Per mantenermi in forma ora pratico il tennis. Ma il volley rimarrà sempre nel mio cuore».

GEDI NEWS NETWORK S.P.A Via Ernesto Lugaro n. 15 00126 Torino - P.I. 01578251009 Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.