L’italiano Paolo Banchero prima scelta al draft NBA – La Voce di New York

2022-06-24 18:21:24 By : Ms. Joyce zhang

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

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Paolo Banchero from Duke University - ANSA/EPA/JASON SZENES SHUTTERSTOCK OUT

La bandiera italiana sventola alta nel draft Nba: le lacrime di gioia di Paolo Banchero stampano la sorpresa della notte, con il ragazzo di origini italiane dato per tutti i mock draft alla numero 3 a Houston e risalito a sorpresa alla prima scelta assoluta, scelto dagli Orlando Magic.

È il secondo italiano di sempre ad essere prima scelta assoluta al draft dopo Andrea Bargnani nel 2006 (chiamato dai Toronto Raptors, fu il primo europeo di sempre alla numero uno), anche se il caso di Banchero è decisamente diverso: di italiano Paolo ha le origini – i bisnonni liguri, emigrati negli Stati Uniti per lavorare nelle miniere di carbone – e la cittadinanza presa a giugno 2020, con tanto di assicurazione di giocare in futuro con la canotta azzurra.

Per il resto è – per dirla alla Bruce Springsteen – born in the Usa: nato e cresciuto a Seattle il 12 novembre 2002 da papà Mario, che da ragazzo è stato giocatore di football al college (e che ora è titolare di una macelleria), e mamma Rhonda Smith, ex cestista in Wnba e nazionale statunitense. Lo sport era una questione di famiglia e così, in particolare, il basket: strada inevitabile per Paolo Napoleon James, 2.08 di altezza per 113 chili, che ha iniziato giocando a football americano come il padre nel ruolo di quarterback per poi darsi al basket con splendidi risultati.

Ala grande moderna, dotata di un fisico esplosivo, a cui è bastata una stagione a Duke per solleticare gli scout Nba: 17,2 punti di media e Final Four Ncaa (sconfitti dagli storici rivali di North Carolina, nonostante i 20 punti e 10 rimbalzi dell’italoamericano), facendo il pieno di riconoscimenti nell’ultimo anno del leggendario coach Mike Krzyzewski alla guida dei Blue Devils. Peraltro, durante la stagione c’è stato anche un episodio controverso con Banchero, trattenuto per una notte dalla polizia per aver prestato la sua auto proprio al nipote di “coach K”, sprovvisto di patente e alticcio.

Un inciampo che non ha cambiato il destino di un ragazzo convinto, deciso, che prima del draft aveva dichiarato alla Gazzetta dello Sport di “essere il miglior giocatore disponibile” in questa sessione, trovando la conferma dalla chiamata degli Orlando Magic. Che nella storia prima di lui, alla prima chiamata assoluta in una draft, hanno scelto Shaquille O’ Neal, Chris Webber e Dwight Howard: tre precedenti che fanno ben sperare, avendo scritto a loro modo la storia della Lega di pallacanestro americana.

Alla chiamata del commissioner Nba Adam Silver, Banchero – all’evento con un vistoso vestito viola – si è decisamente commosso: “Non avevo mai pianto di gioia prima d’ora. Avevo promesso di non farlo, ma è stata una grande emozione. L’Italia? Sono fiero delle mie radici e giocherò in Nazionale, non quest’estate ma nella prossima”. Niente Eurobasket, ma c’è un primo anno di Nba da preparare – con grandi attese – ed è pienamente comprensibile. Il basket è sempre più un affare di famiglia, con il fratello maggiore Chris che gioca nelle Filippine (“è lui che mi ha aperto la strada”, ammette Paolo) e con mamma Rhonda che di fatto ha dato a Paolo non solo i natali ma anche i fondamentali cestistici.

“A 3-4 anni – racconta la nuova prima scelta Nba – andavo in palestra e allenava la sua squadra, mi divertiva poi mi ha insegnato tante cose, specie l’uso del tabellone per fare canestro e come migliorare con la mano sinistra, quella debole”. Ne è uscito un giocatore completo, già dominante a livello di college, che ha piazzato la bandierina italiana – ma il movimento nostrano, parecchio zoppicante, non può certo prendersi alcun merito trattandosi di un giocatore interamente di formazione americana – in cima al draft Nba 2022 che si è tenuto a Brooklyn.

La serata italiana si è poi conclusa con altri due sorrisi al secondo giro del draft, in questo caso per ragazzi nati e cresciuti nello Stivale: il ventenne comasco Gabriele Procida è stato scelto alla numero 36 da Portland, che poi ne ha ceduto i diritti ai Detroit Pistons in uno scambio, mentre il diciannovenne brindisino Matteo Spagnolo è stato scelto dai Minnesota Timberwolves con la numero 50, anche se entrambi resteranno quasi certamente in Europa per crescere. Due talenti puri reduci da stagioni in chiaroscuro con i loro club – Procida è retrocesso con la Fortitudo Bologna, Spagnolo con la Vanoli Cremona, a cui il Real Madrid lo aveva prestato – ma che hanno saputo convincere gli scout americani, particolare non di poco conto per chi ha formazione europea.

Banchero, in questo, partita avvantaggiato ma il salto finale è arrivato nelle ultime ore del draft quando anche gli Orlando Magic hanno dato ragione a quella frase, “sono il giocatore più forte a disposizione in questo draft” che sembrava una smargiassata e invece si è rivelata, almeno a priori, realtà. Ora a parlare sarà il campo.

Alessandro Mossini è nato il 29 giugno 1981 a Bologna. Pubblicista dal 2006, attualmente è collaboratore del Corriere della Sera e del Corriere di Bologna, di Radio Capital e di Radio Nettuno Bologna Uno, occupandosi principalmente di calcio, basket e football americano.

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