Casco moto integrale e modulare: differenze

2022-10-14 21:01:23 By : Mr. Jason Lee

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Quali differenze tra casco moto integrale e casco moto modulare e, soprattutto, quale scegliere? Ovviamente gli esperti sanno già tutto ma i nuovi motociclisti hanno forse ancora dei dubbi sul modello da comprare, proviamo quindi ad aiutarli elencando le principali caratteristiche di entrambe le tipologie di casco.

Iniziamo subito col dire che, a voler essere precisi, il casco modulare è a sua volta un casco integrale. Ma con una grande differenza: la possibilità di movimento della mentoniera. Il modulare, infatti, permette di sollevare la mentoniera e diventa praticamente come un casco jet (quello aperto, usato soprattutto dagli scooteristi), mentre il casco integrale può sollevare solamente la visiera, ed è quindi più compatto e più chiuso. Per questa ragione il casco modulare può ricevere due omologazioni: una per la versione integrale (P che sta per Protective) e una per la modulare (J, cioè Jet). Attenzione: solo la doppia omologazione P/J autorizza a sollevare la mentoniera o persino a sganciarla.

Elencate le principali differenze, vediamo possibili vantaggi e svantaggi dei caschi integrali e modulari, non prima di aver premesso che si tratta di valutazioni soggettive e per questo opinabili.

– Il casco moto integrale copre per intero capo, nuca e viso. Generalmente più leggero, garantisce un miglior isolamento acustico ed è l’ideale per i viaggi lunghi. Di solito ha un design e colori più accattivanti. Di contro è meno versatile, offrendo solamente l’opportunità di sollevare la visiera.

– Il casco moto modulare è invece decisamente più eclettico, potendosi utilizzare sia in modalità jet che integrale. La possibilità di tenere aperta la mentoniera torna molto utile specie quando fa caldo o se si vuole chiacchierare un po’ con il passeggero, se strada e traffico lo consentono (ma sappiamo che si può comunicare anche con il casco integrale, usando l’interfono). È ideale quindi per girare in città o per gite fuori porta non troppo impegnative. Tuttavia è meno silenzioso (quando è alzato può produrre fastidiose micro-turbolenze) e anche più pesante a causa del meccanismo di apertura e di sollevamento della visiera.

Insomma hanno entrambi pro e contro e la scelta spetta solo al motociclista in base all’uso che intende farne. Ad esempio, per chi fa lunghi viaggi in moto è probabilmente meglio il casco integrale, che è più leggero e quindi affatica meno il collo. Il modulare è invece più per chi preferisce la comodità di aprire il casco senza doverlo togliere.

Dal punto di vista della sicurezza diciamo subito che si tratta di due prodotti ambedue molto sicuri. L’opinione più comune è che il casco integrale, essendo composto da un unico pezzo non smontabile, sia più sicuro di un modulare. Ma la tecnologia di questi ultimi ha raggiunto un livello tale da renderli sicuri alla stessa maniera, anche se c’è chi sostiene che il casco modulare, essendo meno levigato e liscio, in caso di caduta potrebbe impedire il corretto scivolamento sull’asfalto. L’aspetto fondamentale è comunque assicurarsi che il casco, integrale o modulare che sia, possegga la corretta omologazione (P per il primo, P/J per il secondo).

E a proposito di omologazioni, ricordiamo che dal 1° gennaio 2021 è in vigore la nuova omologazione per i caschi delle moto ECE 22.06 che sostituisce la precedente ECE 22.05, vecchia di una ventina d’anni e necessitevole quindi di un aggiornamento. La nuova omologazione ha introdotto ulteriori e più rigidi test per valutare l’efficacia dei caschi in termini di protezione e sicurezza, compreso il doppio test per i caschi modulari. In pratica un casco con omologazione P/J, durante le prove cicliche, deve restare sempre chiuso quando viene sottoposto ai test come casco integrale, e sempre aperto quando viene sottoposto ai test come casco jet, superando entrambe le prove.

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