Kvaratskhelia è come la 10: riaccende il sogno dei bambini di Napoli

2022-09-09 19:52:26 By : Mr. Felix Liu

Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. È la storia di chi viene dal nulla e ce l'ha fatta. Kvaratskhelia oggi, dopo soltanto poco più di due mesi, si è trasformato nella 10 del Napoli. Perché da decenni, dall'era Maradona in poi, se pensi alla maglia azzurra, pensi alla 10 di Diego. Non a caso, ieri sera, nelle vesti da tifiso per Napoli-Liverpool a chiudere un cerchio c'era Dries Mertens. Con la 10 sulle spalle e Buitoni sul petto: una maglia storica dell'era D10S, fra le più vendute degli ultimi anni. E non è un caso che siano tornate di moda le maglie vintage di calcio. Perché, senza fare nomi e andare sui singoli, negli ultimi anni a Napoli (ma anche più in generale in Italia) è mancata una figura, un calciatore, un futuro campione, un idolo. A cui ispirarsi, in cui credere per sognare. Di cui acquistare la maglia.

Da settimane, in casa e in trasferta, però, ne abbiam viste tante, tantissime, di maglie di Kvaratskhelia 77. Perlopiù indossate dai più giovani tifosi, dalle generazioni Z e Alpha: per intenderci, dai minorenni e dai 20enni. E l'immagine del giovanissimo tifoso che ieri attende Kvara dopo Napoli-Liverpool e riesce a farsi regalare quella tanto attesa maglia, al punto di dilettarsi col georgiano per realizzare uno striscione comprensibile anche all'attaccante azzurro, ne è la più limpida dimostrazione: è nata una stella, è nato un idolo a cui ispirarsi per tornare ad amare e credere in questo sport.

? #Kvaratskhelia regala la maglia di #NapoliLiverpool ad un piccolo tifoso che ha prima esposto lo striscione allo stadio, poi fuori l’auto di Kvara ? Video davvero bello ? di @Geo__team ?? pic.twitter.com/6l0RueGdgu

Non è un caso nemmeno che i più coinvolti siano le giovani generazioni, sempre più lontane dal calcio negli ultimi anni. E che solo calciatori come Kvaratskhelia, Leao, possono riavvicinare. Dalla loro l'età, la semplicità e l'incommensurabile talento. Sì, perché Kvaratskhelia è un 2001, un ragazzo di 21 anni, un ragazzo come loro. Che ha realizzato il suo sogno: vivere di calcio, farlo ad alti livelli, farlo in Champions col Napoli. Facendo ammattire calciatori di Liverpool (e Lazio, e speriamo di tante altre big). Insomma, il sogno di un paio di milioni di ragazzini italiani. Il sogno di migliaia di scugnizzi. Khvicha si è poi subito fatto conoscere per la sua storia, per i suoi legami, per la sua semplicità. Una vita mai fatta (e mostrata) di sfarzi, per chi a quell'età già guadagna 1 milione netto all'anno.

Emblematico anche lo scatto con la mamma, ieri, dopo la sfida al Liverpool. Madre che ha 7 anni l'ha dovuto crescere da sola, col papà Badri lontano, mentre soffiano i venti di guerra. Cresciuto a pane e pallone fra le strade di Tbilisi, e si vede. Com'è emblematico che ha inizialmente chiesto alla sua fidanzata Nitsa di continuare a studiare e anche di stare un po' divisi. Anche se nelle ultime settimane anche lei è a Napoli a godersi l'exploit del classe 2001.

Ma di base ci sono il talento e i colpi di Kvaratskhelia: uno che con una veronica e con un dribbling nello stretto ha sorpreso, superato, e battuto gente come Alexander Arnold, Fabinho, Luis Alberto e tanti altri. Oltre ad aver già messo a segno 4 gol e 2 assist, oltre ad una serie infinita di passaggi chiave e giocate che valgono da sole il prezzo del biglietto. Quelle che da quando esiste il calcio han sempre fatto innamorare i tifosi. Quelle che mancano da troppo nel nostro calcio, povero di talento puro come quello del georgiano. Quelle che i più giovani guardano e riguardano attraverso le nuove piattaforme, come TikTok.

#Kvarstskhelia = ? pic.twitter.com/AcxQMnDBPk

Uno del popolo. Uno che dopo la sua prima notte da sogno in Champions League, dopo un 4-1 da protagonista al Liverpool, si ferma con l'auto, sfila la sua maglia dalla borsa e la regala ad uno scugnizzo di Napoli. Una maglia oggi tanto indossata con orgoglio, desiderata, come una 10. Ma è un 77.